Falerna – Progetto Casa Falerno, una nuova agricoltura

Una nuova iniziativa che Tommaso, appassionati di agricoltura ed enologia, ha lanciato nel territorio di Falerna 

Come nasce l’idea di Casa Falerno?
Tommaso racconta che nasce tutto da adolescente, quando,  studente in agraria e appassionato di storia, si domanda se il nome del suo paese, Falerna, avesse un legame con l’antico vino Falerno celebrato in epoca romana.

Qualcosa in più sull’iniziativa
Inizio gli studi e da subito scopro che esiste già un vino con questo nome,  Falerno del Massico una D.O.C.  della Campania. Un vino voluto fortemente dall’avvocato, Avallone, vissuto verso la fine dell’800, che riusci a recuperare un vitigno antico resistente alla fillossera. Falerno era anche un altro nome  usato per indicare Bacco .Tuttora nel centro Italia viene  usato come nome di persona. Il nome deriva dalla tecnica di coltivazione utilizzata;una falanga, phalernum in latino, che sosteneva la vite. Questa  tecnica fu la prima e semplice forma di domesticazione della vite. In quel periodo il vino veniva conservato in anfore di terracotta, a volte sotterrato, e veniva rivestito da resine per proteggere dall’ossigeno il prodotto. Ai tempi della Magna Grecia la resina calabrese era molto ricercata e apprezzata, in particolar modo quella del Monte Mancuso.

Nel territorio falernese l’uomo ha fatto la sua comparsa nel paleolitico.

Sono stati rinvenuti utensili ed armi da caccia. Esistono dei toponimi che si rifanno al vino, Pian delle vigne, località Cantina, Scavigna. In località Maiolino a Gizzeria(paese limitrofo), sono state rinvenute delle grosse anfore sotterranee contenenti vino e a Falerna, oltre a dei palmenti ricavati nelle rocce carsiche di Torre Lupo, sono state trovate due ville romane ,specializzate proprio nella produzione di vino e olio, un laboratorio che producevano anfore e un porticciolo dove il prodotto veniva spedito, probabilmente verso Roma.

 Scopro anche dei vitigni autoctoni calabresi “Castiglione” e “Nocera” ,come i nomi di una frazione del comune e il paese confinante, e un altro vitigno di nome “Falerna”.

Quando hai deciso di realizzare questo progetto?
Nel 2015 ho deciso di recuperare questo vitigno e creare un piccolo vigneto sperimentale. L’Ispirazione è avvenuta durante l’osservazione di una pianta di vite difronte casa, che cresceva e produceva dei sani grappoli d’uva allo stato naturale e senza l’ausilio dell’uomo. Finalmente ho capito come produrre questo vino in modo naturale utilizzando le tecniche di un tempo. L’unico problema per la sua realizzazione è l’anfora…..che mi manca! Frown

 Per questo ho lanciato questa campagna Crowdfunding per finanziare,appunto, l’acquisto dell’anfora che servirà a conservare ed affinare il vino falerno.

Ma che c’entra la fattoria con tutto questo?
Sempre nel 2015 non ero soddisfatto della mia vita e una situazione lavorativa mi stava creando molta sofferenza. Avevo bisogno di una scossa e grazie ad una puntata di report di quell’anno succede l’incredibile. Le tematiche trattate erano su ’olio di palma e cibi industriali. Avevo un bar pizzeria e tutti i prodotti che vendevo e usavo comunemente erano stati citati nel programma. Fu un vero e proprio shock!!Surprised

Mi autodenuncio dichiarando pubblicamente l’inganno di tutti i miei prodotti. Da lì in poi partì un processo che definisco come “rivoluzione interiore”. Ho smesso di fumare,ho smesso di guardare la tv, ho chiuso il locale e ho eliminato ogni tipo di veleno dalla mia vita . Decido di ripartire proprio dai miei sogni e dalle mie nuove aspettative per il futuro. Inizio a riprogettare la mia vita proprio in base all’esperienza fatta e grazie al vigneto e al tempo che ho a disposizione comincio la sperimentazione di vari metodi e rimedi naturali.

Qui la permacultura mi viene in aiuto. Mi ha insegnato tanto su come attuare cambiamenti efficienti e sostenibili per il mio paesaggio esterno e interno.Piuttosto che tentare di creare uno stile di vita che pensiamo di volere, l’approccio in Permacultura consiste nell’osservare il modo naturale in cui dovremmo vivere e crearlo. Capire ciò che funziona in modo efficace e ciò che può essere riprogettato o modificato. In questa fase ho iniziato ad osservare cosa mi rende felice e cosa no, ho iniziato ad osservare l’impatto di quello che mangio e bevo sul organismo ,il modo come mi muovo e uso il corpo,dove sto spendendo di più il  tempo,l’ identificazioni delle reali passioni. 

Dopo aver identificato i miei punti ho riprogettato uno stile di vita più naturale.

Da questa esperienza nasce  “Casa Falerno” , micro fattoria progettata in permacultura. 

Dove preparo e consegno direttamente alle famiglie cibo sano, naturale e a km 0.

Come verranno utilizzati i fondi raccolti?
Il denaro raccolto con questo finanziamento servirà a realizzare questo vino e ad avviare la microfattoria.

 Alcune spese in dettaglio:

  • Anfora in terracotta 1200 €
  • Creazione di vasca raccolta acqua 800€
  • Biotrituratore 1000€
  • Acquisto semi e piantine 800€
  • Recinzioni e sistema d’irrigazione 700€
  • Attrezzi manuali di precisione 800€
  • Consulenze, agronomi, pratiche, ecc. 500€
  • Sito internet 1500€

Chi è Tommaso Cuda
Mi piace definirmi un coltivatore di sogni.

Pratico da sempre la musica , l’agricoltura familiare , l’autoproduzione, amo le lunghe passeggiate e il buon cibo.

Ho lavorato per 20 anni nella ristorazione e gestito con successo un’attività.

Il mio intento è voler ispirare, educare e responsabilizzare le persone sui temi dell’agroecologia e alimentazione.

Chi mi sosterrà con l’abbonamento  annuale, 20 ceste, in crowdfunding a 200€ , avrà anche lo sconto del 10% a vita sui prodotti della fattoria.

A questo link si trovano tutte le informazioni per sostenere l’iniziativa di Tommaso

www.buonacausa.org/cause/casafalerno